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Desidero chiarimenti circa il certificato di invalidità che prevede 100% e permanente inabilità lavorativa.

Buongiorno, mia figlia di 29 anni è stata operata per l'asportazione di un tumore al cervello, a seguito dell'intervento ha riportato una emiparesi sn., con la riabilitazione è riuscita a riprendere a camminare con l'ausilio di una protesi al piede, ma ancora ha notevoli difficoltà al braccio. Lavora normalmente, ha fatto richiesta di invalidità e dei permessi L. 104. A seguito della visita di controllo presso l'Ausl è stata riconosciuta "Invalida con totale e permanente inabilità lavorativa 100% e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani (L. 18/80)) mese di maggio 2012.
Il mio quesito è il seguente: può continuare a lavorare normalmente (lavora in ufficio presso una società di consulenza) o il datore di lavoro può decidere di licenziarla? Mia figlia VUOLE continuare a lavorare. Non ha al momento richiesto alcuna sovvenzione.

La certificazione di invalidità lavorativa totale non è incompatibile con il lavoro di per sè; si pensi che lavorano normalmente molte persone non deambulanti con indennità d'accompagnamento. La reale capacità lavorativa  va decisa in altre sedi e va normalmente presa in considerazione dal "medico competente" che ogni datore di lavoro deve nominare. In tale sede si decide quali eventuali limitazioni lavorative ha una persona, ad es. l'impossibilità di archiviare fascicoli di un certo peso, di eseguire determinati movimenti, etc.  Solamente una totale inidoneità alle mansioni proprie del profilo lavorativo contrattuale e l'impossibilità ad essere adibiti ad altre mansioni presenti in azienda possono portare al licenziamento.


avv. Gianluigi Moise