“L’ansia di non conoscere la diagnosi è maggiore di quella di apprendere la peggiore verità." Questo concetto valido per il malato, lo è valido, allo stesso modo, per il familiare, la cui esistenza è affettivamente legata a quella del malato.
La famiglia può essere considerata come quel luogo supportivo emozionale ideale, all’interno del quale, il malato può “depositare/proiettare e trovare contenimento” per le sue ansie, paure, angosce, e preoccupazioni legate alla malattia tumorale.