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Cosa fare se il datore non paga la malattia ? C'è qualche legge che tutela i malati oncologici dal licenziamento?

Salve!
Scrivo a Voi come associazione perchè non so cosa fare e a chi rivolgermi. Purtroppo circa due anni e mezzo fa a mia madre è stata diagnosticata una neoplasia polmonare (carcinoma polmonare non a piccole cellule) con varie metastasi in sede polmonare e in sede encefalica. Abbiamo da subito iniziato dei cicli di chemioterapia che hanno dato dei risultati più che soddisfacenti vista la gravità della malattia (nel caso di mia madre i medici ci hanno detto da subito che lo scopo delle cure non era la guarigione bensì, purtroppo, impedire alla malattia di avanzare il meno velocemente possibile). Attulamente sta eseguendo anche delle sedute di radioterapia per un ingrossamento della parotide (si pensa derivante dalla neoplasia polmonare).
In tutto questo periodo il fisico di mia madre ha retto, oserei dire in maniera miracolosa, alla malattia e alle pesanti cure, tanto da continuare a lavorare e a mantenere lo stile di vita di sempre. Ed è proprio alla questione lavoro che voglio arrivare. Mia madre (che ha 61 anni e a cui è stata riconoscita dall'INPS un'invalidità civile del 100%) è operaia generica nel settore alimentare con un contratto a tempo indeterminato. I giorni di malattia, regolarmente documentati, dovrebbero essere pagati una parte dall'INPS, il resto dal datore di lavoro. Purtroppo il datore di lavoro si rifiuta di pagare la sua quota e così a mia madre va solo la quota dell'INPS. Ad esempio, nel mese di agosto mia madre, per i giorni di malattia fatti, doveva ricevere 635 euro dall'INPS e 420 euro dal datore di lavoro: ed invece ha ricevuto solo la parte di competenza dell' INPS. Io non so che fare: per me questa, oltre ad essere una scandalosa ingiustizia, rappresenta un reato! Vorrei denunciare la ditta ma mia mardre ha paura di perdere il lavoro (che rappresenta il nostro unico reddito): purtroppo viviamo in una realtà omertosa in cui non c'è lavoro e così gli imprenditori si comportano come vogliono. Nella ditta in cui mia madre è assunta il datore di lavoro non ha mai pagato la malattia e mai nessuno, per paura di ritorsioni, ha osato denunciarlo. A questo punto quello che mi chiedo è: nelle sue condizioni (contratto a tempo indeterminato e invalidità civile del 100%), il datore di lavoro la può licenziare ? O c'è qualche legge che può tutelarla? Mia madre ci tiene a mantenere buoni rapporti ma io non sopporto questa situazione: devo elemosinare ciò che mi spetterebbe di diritto!Ho solo tanta rabbia perchè oltre al dolore immenso per quasta malattia terribile che ha colpito mia madre, devo avere a che fare con individui insensibili a tutto ciò oltre che disonesti!

Il datore di lavoro è tenuto a corrispondere l’integrazione dell’indennità di malattia e pertanto compie un illecito se non adempie a questo obbligo;  voglio solo ricordare che tali inadempienze, per essere perseguite, devono essere portate a conoscenza degli ispettori dell’INPS e devono risultare da documenti o testimonianze.


Per quanto riguarda il riconoscimento dello stato di invalidità civile, da non confondersi con l’invalidità o l’inabilità lavorativa riconosciuta dall’INPS, esso non ha dirette conseguenze sul rapporto di lavoro in quanto trattasi di una valutazione “generica” della capacità di lavorare;  si tratta di un accertamento che non tiene assolutamente in conto la possibilità che vi siano “residue capacità lavorative”, come accade per i verbali di accertamento della disabilità (legge 68), e pertanto non può essere utilizzato quale pretesto per un licenziamento.  Il giudizio di inidoneità al lavoro può essere espresso solamente dal “medico competente” dell’azienda con giudizio impugnabile innanzi la Commissione della Azienda per i Servizi Sanitari.