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Cure Palliative, ecco cosa è cambiato con la Legge n. 38 del marzo 2010

Per tumore muoiono in Italia ogni anno 180.000 persone; 4500 in Friuli Venezia Giulia.

In Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli su 340.000 abitanti muoiono per tumore 1369 persone. Il 90% di queste persone attraversano negli ultimi 6-8 mesi di vita la fase della terminalità oncologica caratterizzata da un’insieme di sintomi di intensità severa tra i quali dolore, mancanza di respiro, ed altri. Vi è inoltre la necessità di essere accompagnati oltre che da un punto di vista di controllo dei disturbi fisici da quello dei bisogni emotivi e relazionali (bisogno di fare fronte all’ansia, frustrazione, paura; bisogno di essere ascoltato, di rafforzare i legami con le persone care). Una risposta ai bisogno di  questi malati è data dalle cure palliative.

Le cure palliative sono quell’insieme di interventi terapeutici e assistenziali rivolti al malato terminale e alla sua famiglia e volti alla cura attiva e totale del malato in cui la patologia di base non risponde ai trattamenti specifici. Il loro obiettivo è la qualità della vita del malato e salvaguardarne la dignità del morire.

Culturalmente le cure palliative nascono come movimento di tutela del malato inguaribile in Inghilterra nel 1967 MOVIMENTO DEGLI HOSPICE indicando un approccio al malato terminale e non soltanto alla malattia e  fondato sui principi di cura e di assistenza fina­lizzati al raggiungimento di una qualità di vita accettabile, tesi quindi al rispetto del diritto ad essere curati e a non soffrire. Emerse tutta­via, fin da subito, che il posto di elezione per queste cure era la propria casa. Nel primo hospice della storia, quello del St Christopher inglese venivano curate le persone per le quali non era possibile predisporre un’adeguata assistenza domiciliare. Tanto che la camera di degenza dell’hospice ricordava quanto più possibile la camera della propria casa; poteva ospitare il parente del malato, etc.

Anche ai giorni odierni il 90% dei malati in fase avanzata preferirebbe trascorrere gli ultimi periodi della propria vita con i propri cari nella propria casa a patto di ricevere cure appropriate e tempestive. Secondo un’indagine della Società Italiana di Medicina Generale l’89% dei medici di famiglia è pronto ad assistere al domicilio il malato terminale e chiede di essere aiutato da un’équipe fatta da medici palliativisti, infermieri, operatori socio-sanitari, psicologi e volontari.

La legge n. 38 del 2010 tutela l'accessibilità del malato alle cure palliative e alla terapia del dolore che diventano LEA Livelli Essenziali di Assistenza

http://www.normativasanitaria.it/jsp/dettaglio.jsp?aggiornamenti=&attoCompleto=si&id=32922

 

 

 

 

 

 

 

 

AllegatoDimensione
RELAZIONE SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE 38 SULLE CURE PALLIATIVE E LA TERAPIA DEL DOLORE.pdf7.31 MB